USO PROPRIO E IMPROPRIO
DELLA SCRITTURA
Generalmente nelle paginate fatte ho estratto e messo assieme passi biblici usandoli secondo il loro senso originario, questo per mostrare (e dimostrare) il pensiero di Dio e gli atteggiamenti da tenere in vari contesti. Alcune volte però, ho impiegato dei versetti astraendoli dal loro senso e contesto originari (anche invertendo l'ordine di lettura), e si può giustamente dire che ne ho fatto un "uso improprio”. Nonostante ciò ritengo di averne fatto comunque un "uso in Spirito”, ossia secondo il pensiero e la volontà di Dio.
Porto qualche esempio: in Prossimo (1a Raccolta n.35) cito la Lettera a Filemone:
“17 Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso.
18 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto.”
dove Paolo invita Filemone a tenere questo atteggiamento verso lo schiavo Onesimo e lo ripropongo come l'atteggiamento che Gesù invita noi a tenere verso il prossimo, specialmente verso quelli in situazioni di vita ed economiche più disagiate.
In Insieme ( 1a Raccolta n.21) cito Giovanni 14:
2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.
Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi *un posto;
dove Gesù si riferisce esplicitamente solo ad "un posto nel suo Regno", ma invito a prendere quel versetto in un senso più ampio, applicandolo ad un posto di lavoro, ad una abitazione, ad un luogo dove vivere la propria fede e via dicendo.
Gv 14,2 "non dice" quello che ho aggiunto di commento, ma lo dicono decine e decine di passi dove si parla dell'amore e della provvidenza di Dio per i suoi figli. Io ho usato quelle parole caricandole di significati che il versetto in sè non dà, ma la bibbia nel suo insieme sì. Non voglio cambiare (o distorcere) il significato di questo o di altri passaggi, ma "ho sfruttato" quella particolare frase, che bene si prestava a comunicare l'attenzione che Dio ha per noi, in ogni area della nostra vita.
Altrove, infine, ho spesso applicato analogie di tipo spirituale a vari episodi biblici; ad esempio: come Giosuè e gli Israeliti entrando in una città, passavano tutti a fil di spada e poi le davano fuoco, così dobbiamo fare anche noi . . . . conquistando le città al Signore, trapassando tutti con la parola di Dio e appiccando il fuoco dello Spirito Santo.
Poi ognuno si farà la sua opinione.
Porto qualche esempio: in Prossimo (1a Raccolta n.35) cito la Lettera a Filemone:
“17 Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso.
18 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto.”
dove Paolo invita Filemone a tenere questo atteggiamento verso lo schiavo Onesimo e lo ripropongo come l'atteggiamento che Gesù invita noi a tenere verso il prossimo, specialmente verso quelli in situazioni di vita ed economiche più disagiate.
In Insieme ( 1a Raccolta n.21) cito Giovanni 14:
2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.
Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi *un posto;
dove Gesù si riferisce esplicitamente solo ad "un posto nel suo Regno", ma invito a prendere quel versetto in un senso più ampio, applicandolo ad un posto di lavoro, ad una abitazione, ad un luogo dove vivere la propria fede e via dicendo.
Gv 14,2 "non dice" quello che ho aggiunto di commento, ma lo dicono decine e decine di passi dove si parla dell'amore e della provvidenza di Dio per i suoi figli. Io ho usato quelle parole caricandole di significati che il versetto in sè non dà, ma la bibbia nel suo insieme sì. Non voglio cambiare (o distorcere) il significato di questo o di altri passaggi, ma "ho sfruttato" quella particolare frase, che bene si prestava a comunicare l'attenzione che Dio ha per noi, in ogni area della nostra vita.
Altrove, infine, ho spesso applicato analogie di tipo spirituale a vari episodi biblici; ad esempio: come Giosuè e gli Israeliti entrando in una città, passavano tutti a fil di spada e poi le davano fuoco, così dobbiamo fare anche noi . . . . conquistando le città al Signore, trapassando tutti con la parola di Dio e appiccando il fuoco dello Spirito Santo.
Poi ognuno si farà la sua opinione.