COME PARLI ?
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Ciò che diciamo, le parole che proclamiamo hanno un importanza fondamentale nella nostra vita: la plasmano e la determinano, ed è tramite le nostre parole che afferriamo e sperimentiamo la grazia di Dio per noi. Due sono i principi di fede che possiamo così esporre: 1) Dio crea e agisce attraverso la parola Nel libro della Genesi - cap.1- vediamo come Dio crei ogni cosa parlando: Dio disse “Sia la luce e luce fu”. Dio diceva “Sia una cosa” e quella cosa era creata. Nota sulla creazione In Giovanni 1,1-3 leggiamo ancora “ In principio era la parola e la parola era presso Dio e la parola era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui (la parola) e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.” E' importante notare che Dio opera, crea, attraverso la proclamazione di ciò che ha in mente, nella potenza dello Spirito Santo. Salmo 33 (32) v.6 “Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera” e al v.9 “perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste.” Dio opera in questo modo, e l'uomo – creato a sua immagine e somiglianza – è chiamato a fare lo stesso. E' una dinamica spirituale più da accettare che da comprendere. O meglio da comprendere per rivelazione e poi da seguire nella nostra vita. 2) L'uomo determina la sua vita con le sue parole. Matteo 12,37 “in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato”. Giacomo 3,4-5 “Ecco, anche le navi,...sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole chi le manovra. Così anche la lingua:”. La lingua è il timone della nostra vita. Marco 11,23 "In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Levati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.". Marco 16,20 "Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano." Se seguiamo il Signore e cerchiamo la sua volontà, anche noi possiamo trasformare la realtà - dentro e fuori di noi - tramite le nostre parole. Il credente, sapendo che è innestato IN CRISTO, fa sue le promesse di Dio - pace, cura, guarigione, protezione, provvidenza, pienezza dello Spirito Santo, etc. - mediante : + la fede, alimentata dal leggere e dall'udire la parola di Dio + il modo di parlare, plasmato/formato sempre dalla stessa parola di Dio + l'azione, camminando in ubbidienza a Lui. Giosue’ 1,8 "Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma meditalo / mormoralo / ripetilo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo quanto vi è scritto;". Prima di tutto, noi dobbiamo rifiutarci di parlare "negativamente" ossia evitare di: maledire, imprecare, dire parole oscene o sconvenienti, lamentarci, parlare male sia di noi stessi che del prossimo, accusare o condannare impropriamente le persone, mettere limiti a ciò che noi, o altri, possiamo fare e infine . . . . . . imparare a tacere quando serve. Siracide 22,27 "Chi porrà una guardia sulla mia bocca, sulle mie labbra un sigillo prudente, perché io non cada per colpa loro e la mia lingua non sia la mia rovina?" Geremia 1,6-7 "Risposi: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare (predicare), perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane (inadeguato), ma va' da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò". E poi dobbiamo parlare “positivamente”, benedicendo Dio, le persone, le situazioni, ripetendo a noi stessi le benedizioni che abbiamo in Cristo. Se sono malato dirò che “per le sue piaghe sono stato guarito” (Isaia 53). Se manco di soldi dirò che “l'Iddio mio supplisce ad ogni mio bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria in Cristo Gesù”(Filippesi 4,19). Se sono spaventato mi ripeterò “non temere perché io sono con te”. Camminando in mezzo al deserto o ad una tempesta potremo proclamare il Salmo 23: 1 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; 2 su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. 3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Attingendo alle migliaia di brani e versetti che possiamo trovare nella Bibbia dobbiamo impugnare la parola di Dio e “parlare alle montagne nel nome di Gesù”, cioè parlare a situazioni che sembrano “assolutamente inamovibili”. Siamo invitati a parlare positivamente anche quando sentiamo che è tutto inutile o non riusciamo neppure noi a credere a quanto diciamo. Perlomeno dobbiamo imparare a stare zitti, senza dare libero sfogo alla nostra incredulità e alla nostra sfiducia se queste albergano nel nostro cuore. Occorre equilibrio. Perciò voglio puntualizzare alcuni concetti. + Questo non è semplice “pensare e parlare positivamente”ma espressione di una "dinamica spirituale" cristiana. + Non è e non deve essere una “fuga dalla realtà” ma “immersione nelle promesse di Dio”. + Proclamiamo ciò che siamo e abbiamo in Cristo Gesù; a noi stessi, di fronte all'avversario e alle situazioni. + La stessa parola seminata su terreni diversi (Matteo 13,18-23) produce risultati diversi: ora il seme viene rubato o non attecchisce in profondità, ora sorge una pianta che verrà soffocata dalle spine, ora porta frutto al 30, al 60 o al 100 per 100. Voglio fare un esempio pratico partendo da: il perdono dei peccati e la salvezza ...... E' una verità che tutti sono "potenzialmente" perdonati e salvati in Cristo Gesù. Ma è, per l'appunto, una verità potenziale, cioè determinata dalla fede e dalla volontà di ognuno. Dio, da parte sua, ha già fatto tutto alla croce: sta all'uomo rispondere. E, per loro libera scelta, non tutti sono perdonati e salvati. Matteo 7 : 21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. Intanto è giusto e doveroso dichiarare che alla croce tu sei stato perdonato e salvato. Parlare così alimenta e rafforza la fede e l'azione . . . . . . ma non le sostituisce, infatti VEDERE QUANTO PROCLAMATO, IN QUALE MISURA E IN QUANTO TEMPO, DIPENDE DA COME CONDUCIAMO LA NOSTRA VITA NELLA SUA INTEREZZA. ******************************************************************************************** Ancora. Quando testimoniamo, istruiamo o evangelizziamo persone, Dio si compiace "delle nostre parole". E' questo ciò a cui Dio chiama ogni cristiano, parlare agli altri di Gesu'. E senza quest'aspetto fondamentale del nostro cammino rischiamo di non vedere la sua potenza nella nostra vita. Una fede vissuta solo per se stessi e pochi intimi, senza propagazione e diffusione, è come una laguna senza contatti col fiume che l'ha generata: è destinata a seccare ed estinguersi. Da qui l'invito che troviamo in tanti passi a non tacere la grazia del vangelo, chiedendo continuamente a Dio di renderci testimoni audaci, capaci (abili a comunicare il messaggio) e credibili. Da ultimo bisogna evidenziare il dono del parlare “in altre lingue”. Questo dono si manifesta in modo particolare quando preghiamo per ricevere la pienezza dello Spirito (il cosiddetto Battesimo o Effusione dello Spirito Santo) ma può presentarsi anche parecchio tempo prima o dopo. Atti 19,6 "e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano". E' un dono per tutti. Non è il parlare in lingue durante un assemblea, descritto in 1a Corinti 14,26-33, spinti dallo Spirito come in una profezia, che è solo di alcuni. Questo è un dono di preghiera, tramite il quale lo Spirito prega in noi, senza il filtro della nostra mente, dando così a Dio il controllo della nostra lingua perché "guidi" la nostra vita dove Egli vuole. Non è necessariamente una lingua straniera, ma una modalità attraverso la quale lo Spirito si esprime attraverso le nostre parole. Tale dono và chiesto, ricevuto e poi esercitato con continuità; potrà essere così veramente la chiave per un cambiamento radicale delle nostre vite. Diceva l'apostolo Paolo in 1a Corinti 14,4: "Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso" e ancora al vers. 18: "Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi". |